Anni 70

Gloria Gaynor

today11 Marzo 2025

Sfondo

Gloria Gaynor è una delle leggende della disco music e la sua musica ha lasciato un’impronta duratura nella scena musicale degli anni 70 e 80. Tra i suoi brani più celebri, “I Will Survive”, “I Am What I Am” e “Never Can Say Goodbye” che è uno dei suoi successi più danzanti e che ha consolidato il suo posto nella storia della musica disco. Esploriamo la carriera di Gloria Gaynor, partendo dai suoi inizi fino ad arrivare alla figura iconica che è oggi.

“C’era sempre musica nella nostra casa, non c’era un attimo in cui la radio non fosse accesa e il giradischi non suonasse i vinili di Nat King Cole, Ray Charles, Sarah Vaughan, Chuck Berry e Bessie Smith”. Con queste parole (tratte dall’autobiografia) Gloria Gaynor descrive l’ambiente che ha segnato la sua infanzia e che ha alimentato la sua passione per la musica. Fin da giovane sviluppa una profonda connessione con il canto e la performance. Le prime esibizioni prendono vita nei locali della costa dell’est dove impara a vincere la paura del pubblico e a muoversi con disinvoltura sul palcoscenico.

Il successo e il segreto di “I will survive”

Nel 1979, Gloria Gaynor raggiunge l’apice del successo con “I Will Survive“, una canzone che diventa simbolo di forza, indipendenza e resilienza. Sebbene all’apparenza racconti la storia di una donna che rifiuta di sopportare più i tradimenti del suo compagno, il brano acquisisce un significato molto più profondo. Grazie ai suoi temi di empowerment, diventa un inno per donne, afro-americani e la comunità gay, offrendo una voce a chi spesso è stato messo a tacere. Con il suo arrangiamento iconico, che include le indimenticabili terzine degli archi, “I Will Survive” rivoluziona la musica dance e, in seguito, diventa una sorta di bandiera del movimento gay.

Gloria riceve la proposta di registrare “I Will Survive” da parte del produttore Freddie Perren. Nonostante le difficoltà fisiche, si presenta in studio su una sedia a rotelle. Questo perché nel 1978, la cantante durante un’esibizione riporta una lesione spinale che la lascia quasi paralizzata dalla vita in giù. L’incidente le è costato un intervento chirurgico, sei mesi di ricovero in ospedale e una lunga e dolorosa terapia fisica.

Gli anni 80

Il declino della disco music colpisce anche carriera di Gloria Gaynor, che tuttavia vive un picco straordinario nel 1983 con “I Am What I Am“, un inno alla libertà e alla celebrazione della diversità che la consacra definitivamente come icona della comunità gay.

Negli anni 90, la Gaynor si avvicinò alla recitazione, apparendo in serie come The Wayans Bros., That ’70s Show e Ally McBeal, prima di debuttare a Broadway con Smokey Joe’s Cafe. Nel 2002, fa ritorno alla musica con l’album “I Wish You Love”, da cui i singoli “Just Keep Thinking About You” e “I Never Knew” raggiungono il primo posto nelle classifiche dance, consolidando la sua leggenda come “regina” del genere.

Nel 2005, Gloria Gaynor è ammessa nella Dance Music Hall of Fame, sia come cantante che per il suo indimenticabile singolo “I Will Survive”.

Gloria Gaynor oggi

Ancora oggi Gloria Gaynor continua a essere una figura leggendaria nella musica, mantenendo viva la sua influenza sulla scena dance e pop. Nonostante siano passati più di 40 anni dall’uscita di “I Will Survive”, la canzone continua a mantenere il suo successo, grazie anche a numerosi remix degli anni 90 e 2000 realizzati da artisti come Lonnie Gordon, Diana Ross, Chantay Savage e il gruppo rock Cake. La sua influenza è visibile anche nel cinema, con il brano utilizzato in film come Sopravvissuto – The Martian (2015) e nel successo italiano Perfetti sconosciuti (2016), dove la canzone appare come suoneria di un personaggio interpretato da Edoardo Leo. La sua carriera continua a prosperare, e la sua figura resta una fonte di ispirazione per nuove generazioni.

Scritto da: Verdiana Sasso

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